Bolzano 2024: la Romania vince di carattere contro la Corea

La Romania lascia l’ultima posizione contro una Corea opaca

La Romania dà una grande prova di carattere e batte la Corea del Sud alla penultima giornata dei Mondiali di Prima Divisione Gruppo A di Bolzano. La squadra di coach MacQueen difende con i denti il vantaggio acquisito nel primo tempo, subisce il recupero coreano a sei minuti dalla fine e torna avanti poco dopo in inferiorità numerica. Opaca la prestazione della Corea, più approssimativa e distratta nei primi quaranta minuti di gara.

Con questa vittoria la Romania abbandona l’ultima posizione e si porta al terzo posto con sei punti, uno in più dell’Italia, mentre la Corea chiude il tabellone con tre punti. Si conferma uomo della provvidenza Peter Balazs, a segno anche oggi con un goal decisivo, mentre spicca ancora una volta la prestazione di Toke tra i pali.

Corea del Sud – Romania
2-3 (0-1; 0-1; 2-1)

In avvio di gara la è la Corea del Sud a impugnare le redini del gioco, prima prendendo confidenza con l’avversario e poi saggiando, al terzo minuto, i riflessi di Zoltan Toke tra i pali della Romania. I più pericolosi tra i coreani in questi minuti iniziali sono Sihwan Kim e Sangwook Kim. I primi timidi tentativi della Romania si vedono all’ottavo minuto, ma non impensieriscono particolarmente la retroguardia avversaria. È comunque in crescita la squadra di coach MacQueen, mentre la Corea inizia ad arenarsi in neutra e fare sempre meno capolino dalle parti di Toke. Al quindicesimo è proprio un recupero in neutra rumeno a favorire una ripartenza letale: capitan Gliga ruba il disco e si invola in attacco, tira, si avventa sul rebound e alla terza ribattuta concessa da Yeonseung Lee infila il goal dell’1 a 0. Troppo timida la risposta della Corea, che torna negli spogliatoi in svantaggio.

Più avara di emozioni la frazione centrale, che vede la Romania arretrare per contenere una controffensiva coreana in difficoltà nel creare occasioni nitide. La chance d’oro capita sul bastone di Sangwook Kim, ma lanciato in solitaria verso la gabbia avversaria viene fermato con la punta del pattino da Toke, anche qui fondamentale. Dopo il trentesimo arrivano le prime penalità della partita, una per parte, che però scorrono senza influire sul risultato. Si avvicina di più al goal la Romania, soprattutto in penalty killing, quando dopo un recupero in neutra Peter viene lanciato in solitaria contro Yeonseung Lee, bravo a negare il goal. A due minuti dalla fine, è di nuovo da un disco rubato che arriva il raddoppio rumeno: Szandor Szekely in forechecking in zona d’attacco ruba il puck e fulmina Yeonseung Lee sul primo palo.

Si apre con un powerplay coreano il terzo drittel, ma la special unit con l’uomo in più torna in panca a secco di goal, con Jungwoo Jeon che manca l’occasione più ghiotta sparando fuori a porta semi sguarnita. È solo questione di tempo per la Corea, che dispiega ora molta più intensità in attacco e arriva, al quarantatreesimo, a riaprire la partita con la marcatura di prima intenzione dallo slot di Sanghoon Shin. Galvanizzati dal goal, i coreani sfiorano il pareggio qualche secondo dopo con un palo di Jungwoo Jeon. Il riacchiappo si concretizza però solo dieci minuti dopo, in powerplay, con un tiro dalla blu di Jin Hui Ahn che supera Toke grazie all’efficace screening di Yoon Seok Kang. La Romania appare più nervosa e al cinquantacinquesimo perde nuovamente un uomo lasciando un powerplay agli avversari. Se la Corea da un lato si rende ora molto pericolosa, dall’altra tuttavia la Romania non demorde e trova il goal del 3 a 2 grazie a una ripartenza guidata da Reszegh e capitalizzata da Peter in inferiorità al minuto 55:31. Tutto da rifare quindi per i coreani, che imbastiscono un buon assalto finale ma non riescono a riequilibrare il punteggio, nonostante il sesto uomo di movimento sul ghiaccio per l’ultimo minuto e mezzo di gara.

Entrambe le squadre torneranno in pista domani per l’ultima gara del torneo: la Romania giocherà alle 12.30 contro il Giappone, mentre la Corea incontrerà l’Italia alle 16.30.

La classifica